Eventi ibridi, il 73% delle agenzie internazionali li ha in programma fino alla fine del 2020

Eventi ibridi
L’immediato futuro degli eventi sarà caratterizzato da format ibridi. Secondo una survey effettuata da Etc.venues, che ha coinvolto circa mille organizzatori, il 73% sceglierà questa modalità almeno fino alla fine del 2020.


L’emergenza sanitaria ha costretto tutti noi che operiamo nel settore della live communication a ripensare il nostro lavoro e a far leva sulla flessibilità per adeguare il modello di business al nuovo scenario. La digitalizzazione è stata e continua a essere una valida risorsa, e offre alle aziende soluzioni innovative per raccontarsi.

Ma gli eventi sono uno strumento emozionale ed esperienziale, caratterizzato dal contatto diretto tra i partecipanti. La dimensione fisica e il coinvolgimento sensoriale delle persone sono aspetti imprescindibili e non è pensabile che si possa rinunciare completamente agli eventi in presenza.

Eventi phygital

Quindi, se il digitale da solo non può bastare e gli eventi live devono adeguarsi ai cambiamenti in atto, allora i nuovi format dovranno essere caratterizzati da un mix di reale e digitale, creando esperienze rivolte sia ad audience digitali che a un pubblico live.

Già prima del cigno nero del Coronavirus esisteva una tendenza consolidata a progettare format che incorporavano alcuni elementi della digital experience all’interno degli eventi live. La pandemia ha accelerato il processo evolutivo dell’industria degli eventi e oggi il cambiamento ci porta nella direzione opposta, perché sono gli eventi virtuali e digitali a dover integrare alcuni aspetti del mondo fisico.

Il risultato è un evento ibrido in cui le persone abbiano la possibilità di scegliere in quale ambiente – fisico o virtuale – preferiscono entrare, se intraprendere un viaggio o se rimanere a casa o in ufficio. Un innovativo luogo di incontro, dove le persone possono interagire su più livelli, in una dimensione (che ci piace chiamare “phygital”) che permette di condividere esperienze ad alto impatto emozionale, allargando il target raggiungibile.

Secondo la ricerca effettuata da Etc.venues, società britannica che gestisce diverse location in UK e New York, nonostante così tanti limiti alle all’implementazione di eventi dal vivo, oltre il 70% dei professionisti intervistati ha in programma di combinare eventi digitali e in presenza nei prossimi mesi.

La scelta, quindi, sembra trovare d’accordo la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, anche se c’è chi manifesta qualche perplessità. Tra le motivazioni si indicano la mancanza di esperienza rispetto al format ibrido per il 19%, i costi (17%) e il pericolo di una scarsa partecipazione (16%).

L’importanza dei contenuti

In questo scenario in continua evoluzione il ritorno sull’investimento diventerà ancora più centrale. Sarà però opportuno andare oltre il concetto di soddisfazione dei partecipanti, introducendo il concetto di ROI “emozionale”.

L’impatto emozionale che un evento ha sul pubblico è un rilevante fattore di successo (o insuccesso), dal momento che l’obiettivo è proprio creare quella connessione positiva fra brand e pubblico che contribuisce a influenzare la percezione che il partecipante ha del brand, al di là dei risultati immediati.

Aspetti come il grado di partecipazione, le reazioni durante e soprattutto dopo l’evento (la propensione a condividere sui social l’esperienza, il modo in cui viene condivisa), quanto la componente umana di un brand ha aiutato a instaurare rapporti di business dopo l’evento, sono alcuni degli aspetti che incidono sul ROI emozionale.

Ma, soprattutto, a fare la differenza è la qualità dei contenuti perché il pubblico è proprio questo che cerca: contenuti, contenuti, contenuti. Se un partecipante dedica il proprio tempo a condividere i contenuti, questo è senz’altro il migliore indicatore del ROI emozionale dell’evento.

Un partecipante soddisfatto genera un passaparola positivo sulla sua esperienza di brand all’interno della propria cerchia (professionale e non solo), amplificando il ritorno per l’azienda.
Più che mai, quindi, “content is king”, e quando si parla di contenuti si intende anche intrattenimento. L’evento live va ripensato come format televisivo, modulato con tempi più serrati, tipo talk show di approfondimento, e arricchito con momenti di entertaining.

Una nuova dimensione dell’incontro

Eventgarde ha interpretato a suo modo questo cambiamento e ha lanciato sul mercato un format di eventi ibridi, in cui il live si fonde con l’esperienza digitale.

Eventgarde ricrea uno studio televisivo, nel quale agiscono presentatore e ospiti, realizzabile presso le sedi aziendali o in location esterne, mettendo in collegamento l’evento fisico con una audience indefinita di persone collegate in remoto.

Tutti i contributi live vengono veicolati da una vera e propria regia televisiva, che garantisce dinamicità e mantiene alta l’attenzione del pubblico collegato.

Per stimolare l’engagement la regia gestisce anche sistemi di instant pool o sessioni Q&A (domande e risposte) oltre a contenuti grafici e video, come presentazioni, sigle, sottotitoli, video, infografiche. All’occorrenza l’e-vento può anche essere tradotto e sottotitolato in lingue diverse.
 

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